L’ITALIA E LA CHIESA DI GASPARRI IERI L’ITALIA E LA CHIESA DI RUINI OGGI Le vicende politiche odierne dimostrano l’attualità delle preoccupazioni che Sturzo manifestò negli ultimi anni della sua vita verso tutta quella classe dirigente che ideologicamente diceva di richiamarsi e riconoscersi nella tradizione popolare e nella dottrina sociale cristiana e che di contro rappresentava,come la classe dirigente di oggi, una politica di favore,di clientele,di giochi di sottogoverno,dell’abbandono di ogni impegno culturale,il trasferimento di ogni atto,di ogni scelta,di ogni atteggiamento in una prospettiva elettoralistica,,nella ricerca del consenso ad ogni costo. Le vicende di ieri li viviamo oggi in tutto il loro decadimento culturale e morale. Come ieri la curia romana inquinò la politica attraverso il potere del Cardinale Gasparri ,oggi è il Cardinale Ruini a rappresentare il potere vaticano. Fu ,infatti,il Cardinale Gasparri che, entrando a “gamba tesa” nella politica italiana, intimo’ a Sturzo di lasciare l’Italia e qualsiasi attività politica e ad allontanarsi da Roma. Il problema che più stava a cuore al papato,nel momento dell’avvento del fascismo,era la soluzione dei rapporti giuridici ed economici con lo Stato italiano. Alla curia vaticana,infatti, la presenza di un governo autoritario e personale appariva utile e,soprattutto, una rivincita per annullare la legge delle guarentigie, per fare giustizia,sia pure sotto l’aspetto formale del maltolto, e restituire alla Chiesa di Gasparri una parvenza di potere temporale. Non sembrava vero al cardinale Gasparri l’opportunità di utilizzare Mussolini per il superamento della vecchia politica liberal-massonica. Al disegno conciliatori sta, al desiderio di cancellare l’onta del 20 Settembre,papa Pio XI si fece governare dal cardinale Gasparri che,per puro profano interesse ,consegnò la testa di Sturzo a Mussolini piegandosi al suo ricatto, alle minacce di una campagna anticlericale in grande stile,arrivando a far balenare la possibilità di invasione armata delle parrocchie romane. Furono quelli gli anni in cui i più spietati totalitarismi facevano breccia in Europa attirando le simpatie di un certo mondo cattolico. In Inghilterra,Francia,Germania,Spagna si guardava con benevolenza e simpatia il fascismo che in Italia aveva fatto la pace con la Chiesa,che appariva ossequiente verso il Papa e trovava consensi presso le gerarchie ecclesiastiche che nel 1925, con l’enciclica Quas primas rivendicava alla gerarchia il diritto di dare le norme direttive della costituzione della società negando al laicato cattolico ogni compito di cercare le soluzioni concrete,di compiere il salto dialettico dei principi alle scelte oggettive contingenti,limitando il ruolo dei laici ad attuare solo,ed in modo strumentale, le direttive emanate dall’alto. Oggi,nell’Italia del 2010,in una pseuda-democrazia,che sempre più si “avvicina” ad una regime di basso impero,riaffiora, come fotocopia del passato,una classe dirigente suddita di una curia vaticana E di un cardinale : Ruini, che arrivò in occasione della presentazione di due libri a dichiarare. “ sono stato e sono un animale politico,manifestando,poi, soddisfazione del commento di Ernesto Galli della Loggia che affermava :” la Chiesa ha sempre fatto politica,anzi non puo’ non fare politica”. Oggi per questa Chiesa valori come la giustizia,etica politica e sociale,diritto al lavoro,solidarietà,dialogo vero, aiuto ai più deboli,lotta alla criminalità non solo valori primari ai quali,mirabilmente,si è richiamato il Cardinale Martini nel suo libro : i dialoghi tenuti a Gerusalemme”Pochi sono coloro che nella Chiesa hanno la forza di esprimere severi giudizi sugli episodi di corruzione morale e politica. Alla curia romana interessano: le esenzioni fiscali, gli aumenti degli stipendi ai suoi insegnanti,la suppletiva assegnazione dell’8 per mille dello Stato,i suoi ospedali, le sue scuole,la difesa del suo patrimonio. Superfluo è il soffermarsi ed il domandarsi che cosa ha reso possibile l’incontro tra religione e universo mafioso. l libro-inchiesta di Alessandro Dino: “ La mafia devota “ descrive come nel Mezzogiorno le associazioni mafiose abbiano modellato i loro momenti cerimoniali sulla tradizione del rito cattolico. Avremmo desiderato che il cardinale Ruini,autodefinitosi animale politica,si esponesse a difesa della legalità contro il lassismo e le corruzioni,manifestato alta e forte la condanna contro ogni politico inquisito,faccendieri e corrotti, ma quelli sono i suoi “ fedeli della domenica “ che serviranno all’approvazione delle sue leggi! “ che cosa concludere allora? Il messaggio di Gesù è troppo importante per farselo rovinare da qualche personaggio assetato di potere della nomenclatura vaticana. |
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